“Alto Potenziale Cognitivo?” Ce ne parla mamma Emilia

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Tutte le neo mamme, sono sempre attente ai propri bambini e vivono in simbiosi, quasi, ogni loro traguardo ma anche ogni loro malessere. In quei traguardi si vede molto spesso l’unicità dei propri figli.

E non è sbagliato, perché ogni bimbo è unico a sé. Molte volte si considera il proprio bambino unico, speciale, avanti nel suo modo di fare e porsi e, magari, non ci si rende conto che è il cammino di crescita che sta solamente andando avanti, comune, anche se con tempi diversi, a tutti i bimbi.

Ma fra tutti i genitori del mondo ci sono alcuni genitori che convivono veramente con bambini davvero precoci e che, magari, paradossalmente, seppure si rendono conto della velocità intellettuale e quindi intellettiva del proprio bambino, non lo considerano diverso ma tendono a sottovalutare tale caratteristica e considerarlo solo un po’ più curioso dei suoi coetanei.

Solo quando si ritrovano davanti il proprio figlio che a meno di 2 anni pone domande più particolareggiate che richiedono risposte più approfondito, più esaustive, iniziano a dubitare del loro senso critico. Poi, osservando a livello emotivo il proprio bambino tendono a rispondersi che, no, non può essere, perché il loro figlio e immaturo su quel lato, oppure possono osservare comportamenti strani che li portano a pensare che ci sia qualcosa che non vada, che magari il loro figlio soffra di qualche disturbo.

Un Alto Potenziale Cognitivo non è presente in quel bambino che è bravo in tutto, che sa gestire le sue emozioni in modo maturo e che, soprattutto, raramente fa i capricci come un bimbo inferiore della sua età? Non è un piccolo Einstein? Allora, perché il loro bambino tanto spiccato in osservazioni astratto, fa i capricci come un Infante o guarda in tv topolino? No, non può essere.

Ignari del vero motivo di questa asincronia nella crescita del loro bambino, continuano molto spesso a fare finta di nulla e darsi delle giustificazioni al riguardo. Ma, un genitore lo sa.

Un genitore che vive ed è presente con il proprio figlio lo sa, avverte che c’è qualcosa in più, che il proprio bimbo ola propria bimba è più avanti della sua età, avverte che esiste una spiegazione a questo, che al momento però ha paura di scoprire di realizzare. Fin quando non sorgono i veri problemi, magari al nido, alla materna o alle elementari. Il bimbo si isola, non partecipa più di tanto alle attività, è ribelle, non sta un attimo fermo oppure altro.

Oppure, capita molto raramente, ci si rende conto del potenziale del proprio figlio quando si viene interpellati dalla direttrice scolastica, la quale fa presente ai genitori che forse quel bimbo timido o vivace, che non fa gruppo, dall’apparenza insolente, bene, proprio il loro figlio può essere un plusdotato.

Il primo pensiero di un genitore è di sconcerto, poi decadono le barriere difensive e si risponde come se si avessero tolto dal petto un mattone, che sì probabilmente lo è, loro se ne sono sempre accorti della precocità del proprio bambino ma per qualche oscuro motivo avevano paura di dirlo anche a se stessi. Non si aveva avuto il coraggio di realizzare ciò.

Eh sì, capita proprio questo.

Quando si è di fronte a un insegnante o a uno piscologo che dice che nostro figlio potrebbe essere un bambino ad alto potenziale cognitivo, beh, è come se tutte le ansie, i pensieri nascosti e taciuti, tutte le barriere annesse, decadono. Abbiamo finalmente la possibilità di dire ciò che da sempre pensavamo.

Abbiamo la conferma che non siamo pazze e arroganti nel pensare ciò, che non siamo genitori sbagliati o che abbiamo il fumo negli occhi o che addirittura abbiamo travisato qualcosa che non esiste.

No! abbiamo visto bene, osservato nel modo giusto e valutato nel modo corretto, nostro figlio. Il nostro senso critico è salvo. E così di fronte a persone più competenti di noi, finalmente crolliamo e Diamo vita ai pensieri che ci hanno accompagnato per anni, ogni volta che stavamo a contatto con nostro figlio.

Finalmente quel cassetto così intimo e gelosamente protetto possiamo aprirlo. È da qui ci si spalanca un mondo. In primis, abbiamo le risposte alle nostre mille domande e ai perché nostro figlio manifesta atteggiamenti anche infantili: è per compensazione, quasi.

Un Alto Potenziale Cognitivo non aspetta la crescita emotiva. Lì dove in una sfera (in questo caso intellettiva) vi è tanto e a volte troppo, vi è poco in quella emotiva. La maturità tanto presente nella sfera intellettuale è poca in quella emotiva che è pari o addirittura inferiore alla normale crescita nel proprio bambino.

Così questa asincronia che ci ha fatto dubitare del potenziale di nostro figlio, è Ben presto chiarita. Si deve Allora per prima cosa sostituire i “ma” con la particella “e”: mio figlio a 2 anni vuole sapere della rotazione della Terra E (non MA) si vede TOPOLINO.

In questo modo il concetto è più incisivo nella nostra mente. Inoltre pensando in questo modo corretto ci si aiuta a comprendere meglio che questo bimbo non è un piccolo adulto, ma è sempre un bimbo della sua età. Inoltre non è speciale ma ha bisogni, esigenze e necessità diverse, più alte della sua età anagrafica.

Gli interessa la formazione delle stelle, ok, e sa tutto su questo argomento, pone 1000 domande partendo sempre da una semplice e finendo per toccare altri punti. Si inizia ad esempio con la domanda perché l’acqua bolle? E ci si ritrova la sera a non aver finito il discorso e a ritrovarsi a parlare di pianeti e sole, senza rendercene conto.

Tutto ciò avviene per Associazioni. Un discorso viene collegato a un altro E così via. Il tutto molto rapidamente. Magari mentre parliamo, ci sembra distratto e fa altro ma lui o lei è attento, quando gli si chiede se ha capito afferma di sì e in un altro momento se ne esce con la spiegazione che le è stata detta da voi magari due ore prima o addirittura il giorno prima. E così comprendiamo che è stato attento in quel momento in cui gli avete parlato. E comprendiamo anche che è capace di fare più cose insieme, essendo multitasking.

Memoria lunga durata, associazioni più rapide, curiosità elevata, capacità di comprendere termini difficili come impollinazione, capacità di avere un maggior livello di attenzione (iperfocus) quando l’attività che sta svolgendo gli interessa e si isola mentalmente a tal punto che se lo chiamate neanche risponderà perché non vi sente, e molto altro ancora.

Ma, perché c’è sempre un rovescio della medaglia, lo stesso bambino piange e si sente ferito per un nonnulla, è ipersensibile, non tollera se qualcuno non si attiene alle regole e per questo lo rimprovera, non accetta limiti e mette sempre in discussione qualcuno o qualcosa, addirittura le insegnanti, è selettivo, diffidente, non fa gruppo e fatica ad abituarsi al gruppo, tende alla perfezione quindi non tollera la frustrazione, vive al massimo le proprie emozioni incluse le tensioni, non sa gestire l’emozione per questo va in crisi. Non ama sentirsi limitato nel movimento anche a riguardo dei tessuti che indossa, tutto gli dà fastidio inclusi bottoni e cerniere. Il bambino ad Alto Potenziale Cognitivo inoltre può avere i sensi amplificati. Ad esempio può avere un udito spiccato e anche l’odorato spiccato.

Prima di dare vita alla sua creatività o a ciò che ha in mente di fare, è capace che assuma determinati atteggiamenti come dei riti come ad esempio lo sfarfallio delle mani o tenersi la testa con le mani. Da qui anche il motivo perché molto spesso e in anni passati, questi bambini sono stati vittime di misdiagnosis, cioè di diagnosi sbagliate come autismo, ADHD con o senza iperattività, DSA e cosi via, da parte di psicologi, Neuropsichiatri Infantili e psichiatri non adeguatamente formati in Plusdotazione.

Perché la diagnosi di un alto potenziale cognitivo non tratta solamente il test di QI, anche se è sopratutto in questa osservazione che chi sottopone il test deve rendersi conto di piccoli atteggiamenti del bambino stesso anche quando all’apparenza dà una risposta sbagliata. Non basta un test di QI per valutare un alto potenziale cognitivo ma c’entra molto anche l’emotivita’, la creatività, il Talento e molto altro.

Il QI di un bimbo Alto Potenziale Cognitivo non è quantitavamente diverso ma lo è in modo qualitativo. Cerchiamo di comprendere ciò:

Un bimbo Alto Potenziale Cognitivo invece ha un pensiero arborescente, vive di Associazioni.

La velocità di connessioni neurali in un bimbo normodotato ad esempio è di 0,5 secondi circa

In un Alto Potenziale Cognitivo è a 0,3 secondi quindi più attività cerebrale e in poco tempo più connessioni e associazioni

Un bimbo normodotato non ha paura di mostrare il proprio talento o il proprio livello di sapere.

Un bimbo Alto Potenziale Cognitivo si sabota da solo per non sentirsi diverso o addirittura si adegua alla massa. Non fa nulla per sentirsi diverso dagli altri anche se lo è sul piano intellettivo.

Pensa prima col cuore e poi con la testa, ecco perché è ipersensibile anche.

Differenze qualitative non quantitative.

Un bimbo normodotato ha la curiosità per la sua età anagrafica

Un bimbo Alto Potenziale Cognitivo invece ha una spiccata curiosità e non in base alla sua età anagrafica ma a quella intellettiva,a secondo del suo grado di Quoziente Intellettivo.

Il bimbo Alto Potenziale Cognitivo non si smuove neanche a pagarlo con caramelle e cioccolate se non finisce prima ciò che sta svolgendo.

E molto altro ancora.

Sono nove mesi che sono in questo mondo. Chiamando per un consiglio su alcuni atteggiamenti strani di mia figlia e il perché poneva domande così da grandi e profonde per la sua età, mi sono ritrovata tranquillizzata che non soffrisse di alcuna sindrome o disturbo ma catapultata in un mondo a parte e che faceva fatica a essere riconosciuto e compreso.

Tanti perché finalmente trasformati in risposte. Tanto supporto e tanto studio anche. Dovevo e voglio impegnarmi a comprendere sempre più mia figlia che ora ha 3 anni.

Un cammino solitario perché purtroppo molto spesso vieni frainteso dagli altri, si pensano che stia elogiando tua figlia invece stai chiedendo aiuto, ti guardano come se fossi una pazza, una mamma esigente o altro… Eppure ho, dopo un poco in cui rimanevo male per come venivo considerata, imparato anche a proteggermi e a crearmi una difesa…. Non mi lascio più far male da queste persone o parole.

E oggi so che viviamo sulle montagne russe, nulla è sicuro con lei ma l importante è che lei sappia che mammina sua la comprende e trova soluzioni adeguate.

A mia figlia piace leggere, scrivere, recitare e inventare le sue storie per poi darle vita, piace costruire, adora ed è ossessionata dai treni, i ponti, i primitivi e i dinosauri.

Ha una passione innata per la luna, le stelle e i pianeti. Adora gli animali con i quali si divide il cibo è presta loro un sacco di attenzioni.adora ed è ossessionata anche dalla medicina e quindi dal corpo umano e come funziona.

Abbiamo 4 scheletri in tutto e sono stata costretta a regalarle la mia collana de IL CORPO UMANO anni 80 per renderla entusiasta. Ora conosce già il funzionamento della rimarginazione delle ferite, il funzionamento del cervello, quello della pelle di denti, del cuore ecc. Giochiamo molto a fare le dottoressa di emergenza perché è fissata anche con le ambulanza e le emergenze. Adora i libri e le sue eroine sono Frida Kalho, Misty Copeland, Jill turter, e così via ma non disprezza le Winx e adora Vampirina, così come il canale focus e i documentari.

Adora disegnare dipingere e scrivere e impegnarsi. Ama imparare cose nuove e siccome impara velocemente richiede sempre nuove cose.

La cosa da evitare con loro è la noia. Per loro è distruttiva.

Rimprovera noi se sbagliamo ma resta ferita se un bimbo le dice che non vuole giocare o la urta per sbaglio. Ci sta male chiedendosi il perché per giorni finquando non le passa sola,le nostre spiegazioni e i nostri incitamenti valgono come supporto ma non come soluzione. Lei va avanti a compromessi… Se le dici No glielo devi spiegare bene e sei salva se non mette in discussione ogni punto della tua motivazione.

È da quando è nata che dice che è una ballerina. Lei canta e balla sempre e adora il lago dei cigni il vero balletto con Roberto Bolle… Vede il video sempre.. E quindi a breve andrà a scuola di danza.

Dico che è tanto è molto ma sicuramente una bimba più sensibile della sua età, che ama il rapporto 1:1,per questo la chiamo cigno; non sopporta gli abbracci altrui e non si fa toccare da nessuno; è anche funambola con lei è vivere anche su una corda e riuscire a stare in equilibrio perché lei è delicata anche se forte e ti devi muovere con delicatezza con lei, sempre….

Ha l’olfatto e l’udito aumentato e ora ha trovato la soluzione da sola:quando sa di andare in luoghi un po’ più caotici o a qualche spettacolo usa i paraorecchie.

Ha grandi occhi e Osserva tutto anche quando pensi che dorma….

Il 1 dicembre si è tenuto il primo convegno sulla Plusdotazione in Calabria che ho organizzato perché mi sono resa conto che qui era totalmente sconosciuto l’ argomento.
Nel frattempo teniamo duro e andiamo avanti valorizzando le doti dei nostri piccoli cigni.

Quando sentite una mamma parlare del proprio figlio e magari parlare proprio di APC non pensate che se la stia tirando o che stia elogiando il figlio, ma ascoltatela perché vi sta chiedendo solo un confronto per essere aiutata. Non emarginiamo queste famiglie.

Un abbraccio a tutti

MAMMA Emilia.