Tecniche e attività ludiche per l' educazione motoria

Tecniche e attività ludiche per l’ educazione motoria

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L’esperienza motoria condiziona tutto lo sviluppo del bambino.

Grazie al movimento realizziamo le condizioni per pensare ed esprimersi, si pensi che l’immagine che costruiamo della realtà fisica, soprattutto distanze e grandezze, è influenzata dai movimenti compiuti in essa.

Di conseguenza lo sviluppo intellettivo è condizionato dall’esperienza motoria: quando si propone al bambino di correre, saltare, rotolarsi, afferrare si promuove dunque un’attività che impegna sia in sistema muscolare che intellettivo.

Altrettanto si può dire della creatività e della fantasia che si traducono nei gesti prima ancora che in simboli grafici, in suoni o altre manifestazioni simboliche.

Altro aspetto da tener in conto è la sfera dell’emotività e dell’affettività. Il bambino insicuro nei movimenti è spesso ansioso e dipendente dagli altri. Ciò condiziona anche i suoi rapporti sociali: infatti nell’infanzia e nella fanciullezza, la socializzazione si realizza anche attraverso gioche che inducono i bambini a spingersi, afferrare.

L’incontro e lo scontro fisico sono una condizione perchè i bambini si conoscano: infatti in questo modo ognuno impara ciò che può fare e ciò che non può fare all’altro.

Fatte queste promesse vi propongo alcuni giochi da fare.

Soffermiamoci però un attimo su quello che è il punto di arrivo della psicomotricità, ovvero la conoscenza del proprio io, detta schema corporeo 

Lo schema corporeo è la consapevolezza delle azioni che si possono compiere con le diverse parti del proprio corpo. Si può conquistare con un’attività sistematica che permette all’individuo di controllare e di coordinare i vari movimenti.

Quali e quanti sono questi movimenti? teoricamente innumerevoli, di fatto dipende dalle esperienze che ciascuno compie.

Ciò che importa è muoversi, cercando sempre ragioni e modi diversi per farlo.

 

Attività per l’ educazione motoria

Imito il mio personaggio preferito!

L’attività è molto semplice: il bambino dovrà rappresentare il comportamento di un personaggio che più gli piace, e può essere reale o fantastico.

Attenzione: è importante fare molti movimenti: muovere le mani, le braccia, le gambe il capo, tutto il corpo in questo o quell’altro modo.

Denomino le parti del corpo con cui ho compiuto determinate azioni

Per l’attività possiamo disegnare i profili delle varie parti del corpo e poi, a fianco di ciascuna, incollare immagini o disegni di oggetti usati o azioni effettuate. Quindi: se disegnamo una mano, a fianco possiamo mettere un immagine che sia per esempio quella di salutare qualcuno. Possiamo pensare anche ad impronte da disegnare su foglio.

Regole

  1. Fare le azioni previste sforzandosi di raggiungere l’obiettivo: è importante che il bambino impari ad usare delle parti del proprio corpo, ne scopra delle possibili funzioni, senta di poter fare determinate determinate azioni, prima ancora di dire “sono io”. Lo sforzo che si richiede è la correttezza dell’esecuzione (migliorare, attraverso ripetizioni motivate dal gioco o dal lavoro, il grado di perfezione) e, in certi casi, il livello quantitativo del risultato (sollevare un oggetto più pesante, fare un salto più alto, ecc) fino ad avvertire il senso dei propri limiti di fronte ad una realtà fisica che si oppone.
  2. Confrontare i risultati o i modi di fare di tutti quelli che stanno facendo lo stesso gioco o lavoro: cerchiamo di capire le differenze individuali determinate da fatti fisici (statura, peso) o da esperienze fatte nell’ambito familiare. Non si tratta di fare graduatorie di più e di meno, ma di sottolineare che siamo tutti diversi. Naturalmente il confronto si farà anche con gli operatori scolastici

Libri consultati

  • Spini S., Ferrarotti W., La scuola del bambino nella società contemporanea. Condizioni socio-culturali e problemi dell’educazione infantile, Editrice La Scuola, 1977.