10 consigli per migliorare il sonno del tuo bambino

10 consigli per migliorare il sonno del tuo bambino

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Come migliorare il momento del sonno

“Dormi adesso che è nella pancia, perchè poi non dormirai più!”
Quante mamme si son sentite dire questa frase? E in quante hanno potuto realmente testare questa condizione?

Il disturbo del sonno nei bambini è una problematica molto frequente (il 20% dei bambini nei primi tre anni di vita e il 15% dopo i tre anni) e molto influente nella vita di tutta la famiglia, che vede il proprio sonno notturno e il proprio stato di veglia diurna alterati.

TESTO A CURA DI LUCIA RIZZO

Si parla di insonnia infantile quando, per almeno tre notti a settimana, il bambino impiega oltre 40 minuti ad addormentarsi, oppure ha più di due risvegli la notte, con difficoltà ad addormentarsi, si sveglia la mattina molto presto (prima delle 6) oppure si sveglia al minimo rumore.

Da cosa dipendono i disturbi del sonno nei bambini?
La maggior parte dei problemi legati al sonno non sono dovuti a particolari condizioni mediche (reflusso, asma, dermatite) ma dipendono dall’organizzazione della giornata, da una corretta distribuzione degli
stimoli, da dinamiche familiari in cambiamento.

Cosa può fare quindi un genitore?

  1. Non darsi una colpa. È naturale che un genitore scelga un’attività anziché un’altra perché la ritiene la più adatta per il benessere del proprio bambino. sbagliare fa parte del processo di diventare genitori!
  2. Rispettare i tempi del bambino
    Nei primi mesi di vita prendere in considerazione che qualche risveglio notturno è possibile, in quanto il sonno del tuo bambino è cambiato in fretta a partire dalla nascita, per cui a volte ci
    vuole tempo perché si autoregoli.
  3. Diminuire progressivamente gli stimoli
    Durante il giorno il vostro bambino riceve stimoli in continuazione: tanti giochi che stimolano vista e udito, tante attività, tanto movimento e soprattutto tanto tempo passato davanti a degli
    schermi tendono ad accumulare tensione nel bambino. L’ideale è ridurre dal pomeriggio l’intensità degli stimoli, scegliete attività statiche, come colorare, scegliere un libro insieme e
    leggerlo.
  4. Non aspettare che sia troppo stanco
    L’eccessiva stanchezza può rendere il tuo bambino ancora più irritabile e quindi poco avvezzo ad addormentarsi.
  5. Preferire cibi non eccitanti. Evitare alimenti che possano sovraccaricarlo di energia (cioccolato, zuccheri) a partire dal tardo pomeriggio, mentre a partire dalle due ore prima di dormire è bene scegliere attività poco movimentate che possano allentare le tensioni e l’energia accumulata nel giorno.
  6. Creare una routine serale I bambini regolano i loro comportamenti in base a ciò che prevedono che accada, per cui ricreare una routine serale, rassicurante e ripetitiva (ad esempio bagnetto, coccole, storia, nanna) può essere un grande aiuto per assicurarsi una notte serena per tutta la famiglia.
  7. Fai addormentare tuo figlio lì dove poi effettivamente dormirà la notte. Nel risveglio notturno diverso dal posto in cui si è addormentato il bambino percepisce sensazione di disorientamento e confusione, per cui ha più difficoltà a riaddormentarsi.
  8. Concordare con il partner una coerenza e un compromesso. È importante che ci sia coerenza fra i genitori nella scelta sul come organizzare la routine serale, quali comportamenti e scelte assumere: spesso argomento di tensione di coppia può essere ad esempio la scelta del co-sleeping (far dormire il bambino insieme ai genitori) per cui è bene che qualsiasi scelta venga presa al riguardo sia ben oculata e discussa a fondo con chi vi sta accanto.
  9. Non focalizzarsi troppo sul problema. Non rendere il discorso della mancanza di sonno notturno argomento centrale delle vostre giornate: i bambini, si sa, assorbono ogni nostra tensione e ansia della vita quotidiana, per cui sentir parlare di quanto sia difficile dormire la notte o di quanto si avrebbe voglia di svegliarsi direttamente la mattina non fa altro che accumulare le aspettative e la tensione a riguardo.
  10. Lasciare che il bambino esprima i suoi turbamenti. Se il tuo bambino ha dai 7 anni in su, l’insonnia potrebbe essere dovuta ad uno stato di turbamento temporaneo dovuto ad una fase di transizione emotiva ed affettiva che il bambino sta attraversando, per cui è bene fare in modo che il bambino possa esprimere il suo mondo interiore attraverso il dialogo o il disegno, e se persiste si può considerare l’aiuto di uno psicologo.

È importante ricordare che, qualunque sia la problematica che si sta affrontando, un po’ di frustrazione e di sentimenti contrastanti è prevedibile. È bene che anche il genitore ricordi che tutto ciò che si
attraversa nello sviluppo di un bambino è temporaneo, e che abbia modo di aprirsi e parlare con qualcuno per poter ritrovare quiete anche nei momenti di maggiore sconforto.

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