Avete mai provato a coinvolgere vostro figlio o vostra figlia nelle faccende domestiche??
Foto PROFESSIONALE:
C&C – Foto bambini Roma @fotobambiniroma
Il divertimento è assicurato e vi possiamo garantire che non significa affatto sfruttarlo, ma semplicemente coinvolgerlo.
I bambini non sopportano che le mamme si dedichino alle faccende domestiche e, tra una cosa e l’altra, il tempo per il gioco è sempre poco! Però, con un po’ di fantasia anche il tempo per sistemare la casa può essere trasformato in un bel gioco.
La pratica nella vita quotidiana è uno dei pilastri su cui si base il Metodo Montessori. Secondo questo metodo, ormai conosciutissimo, è possibile affidare ai bambini compiti da svolgere già a partire dai 2/3 anni (ad es. riordinare i giocattoli). I compiti devono essere ovviamente pensati in base allo sviluppo cognitivo del bambino e questo li aiuterà ad essere degli adulti più autonomi ed ordinati.
Cominciamo con la prima. STENDERE IL BUCATO. Mentre noi lo stendiamo il nostro piccolo potrà passarci le mollette, oppure se è già un po’ più grandicello potrà lui o lei mettere le mollette. Questo gioco, anche se sembra banale, aiuta a sviluppare la concentrazione e la coordinazione occhio-mano!.
PASSARE LO SWIFFER. I bambini si divertono tanto ad imitare ciò che noi facciamo, allora perché privargli l’opportunità di togliere la polvere?
METTIAMO A POSTO I PANNI. Beh altra faccende domestiche di tutti i giorni. Il gioco consiste nel prendere un paio di calze, prendere per bene la mira e “fare canestro” nel cassetto aperto o in un cestino. Ogni volta che un paio di calze esce, il turno passa al giocatore successivo. Per complicare il gioco, si può decidere di allontanarsi dal canestro.
PULIAMO I VETRI. Altra attività che piace tantissimo ai bambini. Allora, via stracci e a sgrassatore per vetri. L’uso dello spruzzino aiuterà a sviluppare forza, concentrazione e coordinazione.
RIFACCIAMO IL LETTO. Possiamo qui giocare a nascondino tra le lenzuola, oppure, se è già un po’ più grandicello a coinvolgerlo proprio nel sistemare le lenzuola, raccontando magari una storia che parli di fate, draghi, rievocati dai movimenti delle stesse lenzuola.
