«Cosa significano?» Vediamo insieme le sue riflessioni
Questa mattina ho sentito la conversazione di una mamma. Diceva: «Manca un mese, da una parte non vedo l’ora, dall’altra ho paura.
Forse di più non vedo l’ora perché questa pancia inizia a starmi scomoda…è una menata, non pensavo».
Dopo qualche secondo di silenzio riprende: «Non sarò mica meno mamma perché dico queste cose?»
Non si è meno mamma perché si ammette la propria stanchezza, sia essa della gravidanza, dell’allattamento o del crescere un bambino.
Non si è meno mamma perché si colgono gli aspetti negativi.
Non vi dovete sentire in colpa o ancora una volta meno mamme se vi sentite tristi, rabbiose o stanche.
Tu, come tante altre donne/mamme hai solo bisogno di essere maggiormente sostenuta.
Sentimenti di impotenza di fronte ai pianti del neonato, senso di colpa per l’assenza del latte, rabbia per le poche ore di sonno e per un corpo che forse non riconosce più, la paura di non saper fare.
Sono tanti i vissuti e non per forza sono tutti positivi. La poca accettabilità di questi sentimenti è però, nella nostra società il vero pericolo, perché non ci si lascia aiutare.
Non autorizza la neomamma a parlarne e ad esprimere le proprie emozioni.
Questi pensieri non sono NEGATIVI ma negativo è il non riuscire a parlarne, il non sentirsi autorizzati a farlo, a sentirsi meno mamma solo perché si chiede aiuto.
Sarebbe bello se si smettesse di pensare che se una donna è gravida o ha appena partorito o ha figli, debba essere sempre felice e sorridente, altrimenti potrebbe essere etichettata.
Sentiti meno in colpa e più mamma.
Voglio sottolineare una cosa: Se ti sembra poco naturale o incontri qualcuno al quale possa sembrare poco naturale, invitalo a pensare da dove abbiamo origine, pensate alla società rurale in cui viviamo.
Ecco lì la mamma o neo mamma è aiutata da altre mamme. Perciò ancora una volta e a voce alta: meno in colpa più mamma.
Aiutaci a diffondere questi hashtag: #menoincolpa #piùmamma te ne saremo infinitamente grati. «Come?» Scattando una foto e semplicemente usandoli sui social.
Grazie ad Arianna per aver condiviso queste importanti riflessioni.
