risvegli notturni

A cosa sono dovuti i risvegli notturni dei bambini?

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Una domanda che spesso viene posta è “a cosa sono dovuti i frequenti risvegli notturni?”.

Per rispondere a questa domanda è bene innanzitutto sapere che, nel bambino, durante la fase evolutiva, si hanno delle modifiche nella ripartizione del sonno.

Nel corso dei primi tre mesi l’addormentamento è collegato alla sazietà, il risveglio alla fame. Vediamo infatti che, soprattutto nelle prime settimane di vita, le fasi di sonno durano due o tre ore.

Successivamente avviene un adattamento ai ritmi dell’ambiente.

Dai tre mesi ad un anno, durante la veglia li vediamo vogliosi di “praticare” attività motorie e richiedere affetto e calore. Il sonno è più profondo e l’addormentamento è svincolato all’assunzione del pasto.

In genere verso il secondo anno si osservano i tanto amati risvegli notturni. Compaiono le prime manifestazioni di angoscia ed i sogni.

Disturbi del sonno …. a cosa sono dovuti?

Le difficoltà di addormentarsi o risvegli troppo frequenti possono comparire a diverse età e con vari significati. E’ evidente che la ricerca delle cause deve essere accurata e qui non si ha la presunzione di risolverle o di fare diagnosi, si espongono solo le possibili cause.

Dalla nascita ai tre mesi l’insonnia può essere legata ad un regime alimentare insufficiente, all’applicazione di orari troppo rigidi, alla somministrazione troppo sbrigativa del pasto.

Possono essere presenti stati di tensione da collegarsi a malessere fisico (coliche, ecc.) infiammazioni cutanee, iperstimolazione.

E’ da tenere poi presente che, a volte, i tentativi di regolazione del sonno risultano più difficili. In questi casi è necessario che ci si armi di una grande dose di pazienza e calma e contenere le proprie ansie.

Dai tre mesi ad un anno la causa dell’insonnia è la dentizione, oltre a questa dal terzo mese il piccolo acquista una maggiore coordinazione motoria, passa dunque ad una fase si sperimentazione e movimento.

Da 1 a 3 anni le difficoltà di addormentarsi possono essere legate ad iperattività, curiosità, desiderio di giocare. In questi casi possono essere normali, ma a volte possono significare una opposizione all’ambiente o essere legate ad ansie, separazioni affettive, paure.

Queste ultime iniziano, genericamente, verso i due anni e i tre anni. Compare maggiormente la paura del buio o altre paure che possono regredire se sostenute e rispettate.

In questo periodo inoltre, il bambino elabora rituali all’addormentamento: “esige” la presenza della madre, vuole che lo culli o ricevere le coccole. Successivamente alcuni scelgono un oggetto transizionale (di cui abbiamo parlato in un precedente post) da tenere vicino.

Talora possono manifestarsi degli incubi durante i quali sentiamo gemiti, movimenti o semplicemente vediamo che si sveglia e si lascia consolare per riaddormentarsi; altre volte si manifestano terrori notturni.

Questi episodi meritano una considerazione più attenta solo se troppo frequenti o se associati ad altre manifestazioni.