No e ancora no

No e ancora no …come comportarsi?

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“No e ancora no” una parola usata da piccoli, ragazzi e adulti. Dà a tutti un po’ fastidio e soprattutto a noi grandi ci fa irritare.

Ma perché ad una certa età questo no viene pronunciato tanto?

Insieme a “mio” e “io” anche il no è per i bambini una parola davvero molto importante. Compare intorno ai due anni di vita e tramite essa, dichiarano di essere indipendenti da noi.

Ci indicano dunque di aver capito di non essere più un tutt’uno con noi e di avere il “diritto” di decidere da soli.

Ovviamente percepirsi come distinti dall’altro è fondamentale per la crescita.

Anche gli adolescenti utilizzano questa parola allo stesso modo dei bambini. Anche durante questa fase di età potersi scontrare con altri è importante. Come lo è anche il desiderio di opporsi ai genitori e alle loro decisioni.

Affrontiamo però un passo alla volta…

Parliamo quindi di…

…come rispondere alle prese di posizione dei più piccoli…

Innanzitutto è bene ricordare che non lo fanno per farci un dispetto, il motivo che li spinge a rispondere in tal modo è ben lontano da ciò e soprattutto dalla proposta che abbiamo fatto, che nella maggior parte dei casi non viene nemmeno ascoltata.

Starà dunque a noi la premura di ripetere la domanda chiedendo però di prestate attenzione.

Se ciò che stiamo chiedendo è una cosa che poco piace, come per esempio riordinare la stanza, una strategia che possiamo adattare è quella di proporre due alternative, che lo porteranno dove noi vogliamo arrivare, dando però una possibilità di scelta.

Per esempio si possono prima lavare le mani e poi riordinare.

Dare una scelta piuttosto che un ordine farà loro capire che ci rendiamo conto che stanno diventando grandi.

Possiamo anche usare l’educazione positiva, a questo proposito ti rimandiamo a ” Quel “Non” dagli effetti contrari. Benefici del linguaggio positivo”

Stessa cosa avverrà se per esempio un gioco sta per abbattersi sulla testa di un amichetto. Ovviamente ciò richiede di iniziare con la parola in esame, proponiamo però anche un modo diverso di rapportarsi.

Facciamo semplicemente una proposta alternativa.

“E con gli adolescenti?”

Anche loro hanno bisogno di risposte e spiegazioni che, se date, diventeranno motivazioni sulle quali riflettere.

Non pensiamo che a questa età sappiano già scegliere cosa sia meglio per loro.

Possiamo anche qui dare informazioni sulle quali riflettere. Ma attenzione non bisogna intavolare discussioni, ma esprimere la propia opinione e pesarla sulla bilancia.
Li vedremo arrabbiati ma per lo meno saranno sani e salvi.