E alla tristezza ci pensa il massaggio al cuore

E alla tristezza ci pensa il “massaggio al cuore”. Come farlo?

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Foto di mamma Chiara (wondermile)

La tristezza spesse volte ci porta ad isolarci dagli altri e solitamente la viviamo in seguito ad un’esperienza di separazione, abbandono o delusione.

Quando veniamo al mondo, sperimentiamo abbandono e separazione tutte le volte che veniamo adagiati nel lettino o nella culla.

Ecco perché spesso un neogenitore si trova in difficoltà nel comprendere come far stare meglio il proprio piccolo senza, al tempo stesso, stare sempre al suo fianco.

Nelle prime settimane di vita li vediamo e sentiamo dunque piangere, ma questo è un bisogno di accudizione, di sentirsi protetti.

Crescendo manifesterà invece la sua tristezza ma, riuscirà a comunicarla solo se gli sarà permesso di farlo.

Mi spiego meglio, perché credo che ora ti sarai detto “si, ma siamo esseri umani”: quante volte ci è capitato di non sopportare di vedere un bambino triste.

E a questo punto diamo loro l’impressione che si debba essere sempre felici. Facciamo insomma di tutto per fargli tornare il sorriso.

È per questo che quando la sperimenta a scuola, si chiude in se stesso.

Da tale emozione purtroppo non si può fuggire e neppure negare ed è per questo che dobbiamo cercare di aiutare il piccolo a raccontarla, manifestarla e condividerla.

Ora vorrei aprire una piccola parentesi: vi è mai capitato di sentire frasi tipo “Le lacrime sono cose da femmine. I maschietti non piangono”.

Oppure, quante volte di fronte ad un lutto nascondiamo la verità.

Ricordate: il bambino sperimenta comunque la tristezza di non sapere quando tornerà il nonno che magari non c’è più, allo stesso tempo si sente confuso.

Forse il punto è domandarsi perché vogliamo eliminare gli eventi brutti dalla vita di nostro figlio.

Chiusa questa parentesi, veniamo al

Rimedi fai da te: Il massaggio al cuore

Personalmente credo fortemente che una strategia giusta non ci sia, in quanto ogni bambino è a sé. Però, generalmente quando si sente triste, spesso non ha le parole per spiegare quello che prova.

Se abbiamo intuito la causa possiamo aiutarlo con un massaggio intorno al cuore. Con le parole accompagniamo questo massaggio spiegando secondo noi cosa lo rende triste.

Facciamo un esempio: mettiamo che sia triste per un giocattolo perso in treno, potremmo allora dire, accompagnando le parole con il massaggio: “questo bimbo è triste per il suo orsetto, potremo scrivere una letterina che faremo salire in cielo”.

E magari dopo potremmo pure pensare di regalargli un orsetto nuovo

Grazie a questa strategia il bambino capisce che la sua emozione è compresa e soprattutto è stata riconosciuta.

Inoltre grazie alla narrazione (come nell’esempio fatto) aiutiamo il bambino a sentirsi attivo e a vedere una soluzione al problema.

In questo modo l’emozione viene elaborata e integrata.

Certo non bisogna attendersi subito il successo, o di indovinare subito il motivo del suo malessere, ma potrà aiutarvi molto, perché passo dopo passo sarà lui ad esprimerla.