9 quesiti sui plusdotati

9 quesiti da sfatare sui bambini plusdotati

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I quesiti che aleggiano intorno ai plusdotati sono tanti. Ed è per questo che noi di EducaMente li abbiamo posti a mamma Emilia per “sfatarli” una volta per tutte.

… quesiti su …

“E’ vero che non fa gruppo?”

Vero, almeno in parte. Spieghiamo un po’ cosa significa che non fa gruppo: il bimbo Alto Potenziale Cognitivo predilige lavorare solo, non gli piace lavorare in gruppo perché il suo focus è talmente alto che ogni tipo di lavoro di gruppo finirebbe per disturbarlo. Non gli piace aspettare gli altri.

Ma, esistono anche bambini che al contrario riescono a formare gruppi con i compagni ma, sono coloro che tendono alla leadership. Sono quelli che dirigono, che assegnano i compiti da fare e quant’altro.

“Il bambino plusdotato o APC ( Alto Potenziale Cognitivo) si impegna al massimo nelle sue attività?”

Anche qui dipende. Il bimbo APC ha una concentrazione alta quando l’attività che svolge gli interessa veramente e richiede anche una certa prestazione complessa dando il meglio di sé perché gli piacciono le sfide e mettersi alla prova.
Solitamente invece perde subito interesse una volta capito l’argomento.

“Le attività lo sovraccaricano?”

Questi quesiti non sono affatto veri. Il bimbo APC richiede molte attività extra. È nato con quella bramosia di interrogarsi su cose più grandi di lui. Di contro, invece, perde interesse e attenzione quando gli si chiede di impegnarsi su una attività per lui di facile comprensione o che non suscita in lui curiosità o interesse.

“Necessitano di giochi interattivi?”

Ora vi do un consiglio: cercate di evitare di comprare tali giocattoli…. “Perché?” Perché una volta capito il funzionamento del meccanismo che fa muovere o parlare una bambola o altro lo abbandonano.
Questi bimbi hanno bisogno di giochi tipo lego, domino, qualsiasi cosa che sprigiona la loro creatività, colori, creazioni, laboratori e quant’altro…

“E’ vero che sono portati per ogni tipo di argomento?”

Questi quesiti non sono corretti. Possono essere interessati ad esempio alla matematica e invece per niente alla scrittura. Per questo ci ritroveremo con un bimbo capace di svolgere a mente calcoli difficili di matematica ma incapace di scrivere un tema. Vi è dunque bisogno di un sostegno per far fronte alle sue lacune.

“Si impegnano nei compiti a casa?”

Affatto vero. Per loro la ripetitivita’ è davvero noiosa, inaccettabile e inutile. Per questo le lotte per fare i compiti a casa sono quotidiane. Un compito di 1 ora lo finiscono in 4 ore.

“È vero che sono scostumati e insolenti?”

Non è vero. Si mettono a pari livello e interrogano anche l’insegnante per comprendere l’argomento.
NON sono scostumati, ma annoiati. Dategli stimoli e vedrete come cambieranno atteggiamento. In più, sono molto autonomi quindi gli obiettivi che si prefiggono li devono raggiungere e terminare.

“Ma vanno dallo psicologo?”

Anche questo è errato. Dobbiamo differenziare i bimbi Apc che hanno bisogno di una guida e di un supporto psicologico, da quelli che invece non hanno mai visto uno studio medico.
Quindi è inesatto dire che tutti hanno uno psicologo.

“Sono suscettibili?”

NO, sono ipersensibili, è ben diverso. E se si offendono è perché prendono tutto alla lettera, e le parole per loro hanno un senso non un doppio senso. I doppi sensi neanche li comprendono. Se dici loro “per me quella palla è rossa” invece che gialla, non pensano che tu stia scherzando, capiscono che realmente per te quella palla è rossa e intavoleranno una discussione sul perché quella palla è gialla e non rossa.
Se si sentono presi in giro, non si fideranno più di te…
Sono bimbi molto simpatici e sanno anche fare battute ma, se quelle stesse battute sono loro a riceverle allora non le tollerano, si offendono proprio perché prendono le parole alla lettera.

Questi sono i quesiti che la maggior parte delle persone rendono come esatti ma in realtà non lo sono.

EducaMente ringrazia Emilia per i suoi contributi.