angolo morbido

Come affrontare la gelosia dei bambini nei confronti dei genitori …

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Avete presente quelle scene, quelle tipiche, dove i bambini, se vedono che la mamma bacia il papà o l’inverso, si intromettono, cercando di fare di tutto per evitare quell’intimità?

Beh oggi parleremo proprio di questo e soprattutto di come affrontare questo periodo.

Le reazioni di gelosia nei confronti dei genitori

Beh, quella sopra descritta è una vera e propria reazione di gelosia nei confronti di uno dei due genitori … sia esso il padre o la madre. Compare in tutti ed in modo più o meno manifesto intorno ai tre anni di vita.

Tra l’altro, vi sono due leggende dietro queste reazioni: La prima narra di Edipo, colui che uccise il padre e sposò la madre, senza sapere che erano i suoi genitori.

La seconda narra di Elettra una donna che odiava la madre e aveva un amore per il padre.

Fenomeni questi di cui si è parlato e ancora tutt’ora se ne parla, e che a volte sono presentati in modo drammatico e morboso.

Nascita di emozioni e desideri opposti

Lasciando da parte queste piccole postille!, va ricordato che la gelosia si presenta in tutti.

Va poi chiarito che è raro trovare una chiara preferenza ed una netta avversione nei confronti dell’adulto: questo perché il bambino avverte amore anche per il padre, desiderio di protezione, e prova stima per la forza, le facoltà e i privilegi che egli possiede.

La bambina, dal canto suo, sente amore per la madre e la ammira per la sua bellezza, le sue doti di femminilità, le sue capacità.

Insomma, i bambini vivono una tipica condizione in cui sono combattuti tra sentimenti diversi e provano nei confronti di una stessa persona emozioni e desideri opposti.

Questa duplicità di sentimenti è tuttavia molto utile e, piano piano capirà che la sua gelosia è inutile, oltre che dannosa.

Cosa farà allora a questo punto?

Inizierà quindi a sentire il desiderio di imitarvi, di essere come voi, e rinuncerà alle sue pretese infantili di possedere uno dei suoi familiari.

La risoluzione di queste gelosie nei confronti di uno dei due genitori

La soluzione sta innanzitutto nell’identificazione (un processo proprio del bambino) la quale lo porta a pensare ed a sentire in modo simile al genitore dello stesso sesso.

Quest’ultimo è considerato, sempre più, un modello da seguire.

L’identificazione si mostra in modo molto chiaro attorno ai quattro anni (momento in cui il bambino ripete tutto quello che vede fare dagli adulti) e continua, forse, per tutta la vita.

In una prima fase egli accetta e fa sua ogni caratteristica di coloro che lo accudiscono; prende tutto quello che trova, sia esso positivo (come l’ordine, l’interesse per le persone e le cose, ecc.) o negativo (come l’ansia, la disonestà). Ecco quindi l’importanza di presentargli dei modelli <<buoni>>.

Bisogna quindi ricordare che il comportamento del fanciullo si orienta nella stessa direzione di un padre o una madre: vediamo allora il bambino che usa le parole del padre, o che si pavoneggia nel cortile con il suo cappello.

Così facendo egli copia pure le reazioni ed impara ad agire.

Lo stesso si verifica per aspetti più significativi del comportamento: vediamo il piccolo che si rannicchia quando la madre sussulta al bagliore di un lampo, che accoglie un estraneo in modo allarmante e così via.

Tutte queste reazioni, modi di agire, caratteristiche della personalità, motivazioni e atteggiamenti, verranno acquisiti spontaneamente (anche in assenza di un insegnamento diretto), e continueranno ad essere presenti per l’intera vita dell’individuo.

Altra risoluzione è instaurare un clima di affetto: quanto più il genitore ama il figlio, soddisfa i suoi bisogni di accettazione e di protezione, tanto più questo desidera di essere simile a lui.