Tra queste ansie <<sbuca>> l’ansia da senso di colpa. Consciamente o inconsciamente capita di destare in nostro figlio un senso di colpa. Questo è come il sale: dà sapore alla vita, ma non deve diventare il principale ingrediente.
Quando nostro figlio trasgredisce una regola sia essa morale o sociale, gli fa fatto capire che non è in colpa. Ma quando gli si proibisce di provare sentimenti negativi, si scucita in lui o lei un’ ansia eccessiva.
Per evitare tutto questo è utile agire come fa un buon meccanico con un’automobile che non va più. Egli non umilia nessuno, semplicemente si limita a dire quali sono le riparazioni da fare.
Non fa dell’ironia sui rumori che sente, ma se ne serve per capire quale sia il guasto.
Per i bambini è un grandissimo sollievo che dentro di se possono pensare e sentire quello che vogliono senza correre il rischio di perdere il nostro affetto e la nostra stima.
Sono perciò utili, o per lo meno possono tornarti utili affermazioni del tipo:
<<Tu la pensi in un modo, io in un altro>>
<<Rispetto la tua opinione, ma non la condivido>>.
Spesso il senso di colpa viene acuito quando si parla troppo o quando si danno spiegazioni superflue. Facciamo un esempio di una situazione tipica.
Un bambino è irritato con la sua maestra perchè è stata a casa per due settimane. Al ritorno le afferra la sciarpa e scappa in cortile. Ora mettiamo che voi abbiate assistito a questa scena e che entrambe lo rincorriate per riprendere ciò che era stato sottratto.
Mettiamo allora che la maestra dica: <<Ridammi la sciarpa>> e che voi aggiungiate: <<Sai bene che la sciarpa è della maestra. Se non gliela restituisci può ammalarsi di nuovo. Vuoi che si riammali?>>.
Con un discorso come questo si rischia di far sentire il bambino responsabile della malattia della maestra. Non è dunque necessaria una spiegazione lunga in questo caso, basta semplicemente riprendere la sciarpa e tenerla ben salda.
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