Arriva però un momento nella vita in cui lo si guarda, si capisce che è cresciuto e che pertanto deve imparare a stare da solo, affrontando il buio e la solitudine e inoltrandosi in un territorio, quello del sonno e dei sogni, dove non c’è alcuna sicurezza.
Ecco spiegato anche il perché molti bambini prolungano i rituali della nanna e, talvolta, rifiutano di staccarsi dai genitori, infilandosi nel lettone.
Ed ecco allora che non si vedono vie di uscite, capita di camminare in un vicolo cechi, e da qui si ricorre a soluzioni che non aiutano il figlio a rendersi autonomo. Per esempio, molti lo fanno addormentare con loro o gli permettono, nella notte, di spostarsi dal lettino al lettone.
Così facendo però il piccolo non imparerà che il lettino è il suo porto sicuro.
Vediamo allora come preparare a questa fase e cosa evitare.
LE COSE CHE FANNO BENE
- Abituare il bambino a dormire nel suo letto e nella sua stanza.
- Se il bambino ha bisogni nel corso della notte, muoversi verso il suo letto ed evitare che sia lui a raggiungerci nel lettone.
- Offrire al bambino un pupazzo che gli tenga compagnia vicino al letto.
- Adottare un rituale che prevede la lettura o il racconto di una breve storia.
COSA EVITARE
- Far addormentare il bambino nel lettone oppure permettergli di venire nel nostro letto nel pieno della notte.
- Permettere al bambino di decidere quando è l’ora di andare a dormire.
- Proporre al bambino, prima del sonno, attività particolarmente eccitanti e attivanti.
- Modificare ogni sera orari, rituali e abitudini che precedono l’addormentamento, non strutturando una routine regolare e prevedibile per andare a nanna.
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