Come approcciare alla matematica

Come approcciare nostro figlio alla matematica

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La matematica è entrata a far parte di ogni attività umana e negli ultimi anni si è evoluta rapidamente.

La possibilità per il bambino di adoperarla presuppone:

  • La capacità di vedere nei particolari un determinato problema;
  • La conoscenza delle caratteristiche dei singoli elementi;
  • L’abilità di esprimersi con un linguaggio matematico.

Nell’età della scuola materna il bambino non è in grado di imparare anche la più semplice operazione di calcolo, perché non è ancora “maturo”.

Inoltre non comprende che, per esempio il numero delle perle di una collana non cambia se disposte in diverse posizioni.

È vero magari sa contare, sa ripetere delle “parole” a memoria, come sa pure di avere tre fratelli, un gatto; ma in tutto ciò egli è ancora assai lontano dalla comprensione di un numero, fase questa che inizierà dopo i 5 anni.

Per esempio se prima dei 6 anni gli viene chiesto quale numero segue il 14, difficilmente saprà rispondere.

Semplicemente, se saprà contare fino a 100, recita una filastrocca imparata a memoria, della quale non conosce il senso.

Una volta raggiunti i 6-7 anni, ricorderà meglio tutti i numeri, verso i 7-8 anni capirà il concetto di lunghezza e così via. Concetti questi propri della matematica

Come “preparare” nostro figlio alla matematica

Quello che possiamo fare è preparare il piccolo attraverso dei giochi “di preparazione” che, lentamente, lo porteranno alla comprensione dei concetti della matematica

Questi giochi dovranno essere attuati con del materiale da poter toccare come per esempio delle mele.

I giochi con oggetti concreti da poter osservare, sono molto validi, tra questi: riempire molti bicchieri di acqua, misurare la propria altezza, confrontare la grossezza della propria mela con quella del compagno, osservare la differenza tra i colori o il peso di una palla.

Tutte queste sono azioni che possono suggerire al bambino paragoni, suscitare lo spirito di osservazione ed introdurre, nel suo linguaggio, concetti della matematica come «tanto e poco», «più grande e più piccolo», «uguale e diverso» ed altri.

Validi risultano i disegni rappresentanti la quantità degli oggetti: per esempio 5 uccelli posti su un ramo da confrontare con 3 uccelli; o disegni ove vi è un numero, per esempio il numero 1, ripetuto più volte con diverse altezze.

Che divertono molto il bambino e lo stimolano alla competizione.

Le domande da porre dovranno essere, come sempre, facili, brevi e chiare. «Dove ci sono più uccelli?» «Quale la figura più alta?».

Grazie al gioco imparerà ad organizzare il proprio mondo, a vedere gli oggetti in riferimento ad un criterio basato su regole definite.

Si parte quindi da situazioni facili per arrivare poi, con l’avanzare dell’età del piccolo, a situazioni sempre più complicate fino a giungere alla giovane età.