Come favorire il senso dell'orientamento

Come favorire il senso dell’orientamento

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Un uomo [forse non può] determinare il proprio destino dall’interno. Quel che invece un uomo ha in mano è il proprio orientamento interiore verso il destino.— Etty Hillesum

Il cervello prende sempre il corpo come punto di riferimento per orientarsi. Se infatti ti dicessi di pensare al punto cardinale nord, è probabile che tu guarderai sopra la tua testa o dinanzi a te.

Probabilmente dunque ti girerai per cercare quel punto cardinale da me indicato.

Ci sono tuttavia alcune persone che riuscirebbero a perdersi nel loro stesso quartiere. È come se il loro GPS interno non funzionasse bene.

C’è da aggiungere che le nostre abitudini di seguire le indicazioni del navigatore ci inclina ad ignorare i punti di riferimento.

La conseguenza? Che senza quella voce guida, molti vanno nel panico.

Secondo molte ricerche il senso dell’orientamento è innato, lo sa bene chi riesce ad immaginare la rotazione delle figure tridimensionali e fare affidamento su quelle immagini per trovare la direzione.

Tuttavia per chi si perde facilmente può allenarlo. Veniamo ora ai nostri amati figli.

Il primo passo per favorire il senso dell’orientamento rispetto al proprio corpo è quello di insegnare a distinguere facilmente la destra dalla sinistra.

Quindi, invece di svoltare l’angolo e dire “Andiamo di qua o andiamo di la”, possiamo dire “Giriamo a destra o a sinistra”.

Altra cosa che possiamo fare è indicargli che il cucchiaio con il quale sta mangiando lo impugna con la destra (se è mancino diremo con la sinistra; stessa cosa con la penna o con qualunque altro oggetto.

Non finisce qui perché, giocando insieme a lui possiamo chiedergli di alzare il braccio destro, la gamba destra e poi alternare facendo diventare man mano il gioco sempre più complesso ma super stimolante e divertente!.

Possiamo infine aiutarlo a pensare da che lato sta la pancia della b o della d.

Insomma a voi anche un pizzico di inventiva che, con i figli sembra non bastare mai.

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