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Come “porre rimedio” alla paura dell’abbandono

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Ogni bambino o ragazzo che si rispetti ha la sua paura …. possono essere tante o anche una in particolare, tuttavia spesso non si sanno le cause.

Spesso ci viene chiesto: <<Come mai mio figlio è ansioso?>>. Perciò noi di EducaMente riteniamo opportuno descrivere alcune fonti di ansia nei bambini e suggerire alcuni rimedi.

Partiamo dalla più frequente…

…La paura di essere abbandonati

Capita spesso che i figli abbiano quella sensazione di non essere amati o ancora di essere abbandonati.

<<Come dobbiamo reagire?>> Quante volte sentiamo, per la strada o nelle vicinanze di un negozio, dire: <<Se non vieni via subito ti lascio qui!>>. Non dobbiamo minacciarlo dicendogli che lo abbandoniamo: né per scherzo e né per rabbia.

Queste parole suscitano angoscia, per non parlare della sua fantasia che inizia a viaggiare… e il piccolo si vede già soli.

<<E se non mi vuole ubbidire?>> In questo caso vi sarà utile un pò di man forte.

Stessa cosa vale quando usciamo di casa. Alcuni bambini si spaventano quando, tornando a casa, non trovano la mamma. In questi casi è bene lasciare loro un bigliettino, insomma un messaggio che li rassicuri.

Con i bambini più piccoli possiamo optare per il registrare la nostra voce: le parole, la voce della mamma, lo aiuteranno a sopportare la vostra momentanea assenza.

<<E quando le esigenze ci costringono a restare lontani dai nostri figli?>>. E’ bene prepararli alla separazione. Alcuni genitori trovano difficoltà a comunicare che dovranno assentarsi, vuoi per una vacanza, vuoi per lavoro o altro. E così sgattaiolano via, nell’ombra o se ne vanno quando il piccolo sta a scuola, lasciando ad un parente il compito di spiegare.

Può sembrare strano ma, il dolore della separazione viene sopportato meglio dai bambini quando vengono preparati.

Come porre rimedio

Come già detto per porre rimedio è utile preparare il bambino alle cose che potrebbero succedere. Attenzione però, una preparazione intelligente richiede più che la solita spiegazione a parole. Richiede che si sappia comunicare nel suo linguaggio, quello del gioco.

Si può allora giocare a mamma e figlia ripetendo più volte la scena della separazione. Da principio parla sempre e solo la mamma, poi sarà la piccola a condurre il gioco.

Vedrete allora che raccomanderà alla sua bambola (che nella testa sarà diventata un infermiere) di curarvi per bene o di rimandarvi presto a casa. Insomma dipende dal dove dovete andare!

Se avete pensato di assumere una tata in vostra assenza, potete portare vostro figlio a conoscerla; potete poi mettere magari una foto con voi insieme ed infine potete pensare ad incidere, su un registratore, un messaggio affettuoso che potrà ascoltare tutte le volte che lo vorrà.