Else-Marie e i suoi sette piccoli papà, il Barbagianni editore

Else-Marie e i suoi sette piccoli papà, Il Barbagianni Editore

Posted on Posted in Brand, Libri

Sette sono i piccoli papà, proprio come i nani di Biancaneve, ma sette sono anche gli anni trascorsi dalla pubblicazione di questo albo, scritto e illustrato dalla svedese Pija Lindenbaum, e il Barbagianni editore decide di proporlo per la prima volta anche al pubblico italiano.

La protagonista è Else-Marie una ragazzina che racconta a gran voce di avere sette piccoli papà tutti uguali tra di loro: viaggiano tanto e trascorrono molto tempo fuori casa, dal lunedì al giovedì, perché sono uomini d’affari.

Parte questa che ci ha ricordato tantissimo i nani di Biancaneve, mentre cantavano:”andiam, andiam, andiamo a lavorar…”

La differenza sta nel fatto che i papà sono talmente indaffarati che non possono sempre accontentarla, unica concessione è la lettura di una storia della buonanotte.

Quello che rende squisito questo racconto dall’atmosfera calda e accogliente, è proprio il tono affettuoso e spontaneo con cui la giovane protagonista descrive la sua peculiare famiglia, facendo sembrare normale un fatto del tutto fantasioso.

Nonostante l’aspetto piccolo ed esile, Else-Marie li rispetta e li asseconda. Cosa che ci ha invitato a riflettere su un importante aspetto: non conta la statura e quindi l’aspetto esteriore, ma quello interiore. Non conta quante cose si fanno, ma come le si fanno…

C’è anche una mamma nella storia, che di converso è altissima e robusta, e che non mostra segni di imbarazzo nel condividere la tavola, il letto e la vasca con i sette maritini. E allora tra una riga e l’altra ci siamo chiesti: <<Chissà cosa l’avrà spinta, in giovinezza, a fare questa insolita scelta coniugale>>

Le illustrazioni, arricchite da dettagli leggeri e da una tinta color seppia, trasmettono un vero e proprio senso di leggerezza che rispecchia a pieno la leggerezza della protagonista nel raccontare la sua famiglia.

Il testo è molto schietto e dà voce ai pensieri e alle emozioni contrastanti di Else-Marie, che si sofferma a lungo nel ricordo di un episodio per lei “drammatico”. Un episodio che vale la pena menzionare perché rende il racconto ancora più interessante e coinvolgente.

Un giorno la mamma dice alla bambina che non potrà andarla a prendere al dopo-scuola e che al suo posto lo faranno i papà. Else-Marie è “sconvolta”, non vuole credere a quelle parole. La situazione cambia, c’è dunque una sorta di punto di svolta nella storia, perché uscendo dal contesto domestico deve scontrarsi con il mondo esterno e con il giudizio degli altri.

Accade allora che Else-Marie per la prima volta si sente diversa perché tutti gli altri bambini hanno un papà. Uno grande.

Ed ecco allora che il tormento interiore della bambina emerge. È palpabile, vivido, diventa reale, uscendo fuori dalla pagina. Sono pagine queste che raccontano, con molta delicatezza, il disagio, la paura, la vergogna provati dalla ragazzina al solo pensiero di quello che accadrà quando i suoi compagni e insegnanti scopriranno la verità.

Sentimenti in cui, se ci si riflette bene, ognuno di noi potrà identificarsi, calandosi nei suoi panni o semplicemente guardandosi dentro e puntando il dito contro le proprie debolezze e fragilità. <<Chi non si è mai sentito giudicato e diverso per qualche motivo?>>; <<Quanto può essere angosciante immaginare quello che ci capiterà se criticati, derisi?>>

Fortunatamente succede che nella vita tendiamo spesso a ingigantire i problemi. E allora, riflettendo bene, si scopre che il resto del mondo rimane piuttosto indifferente alle nostre fisime.

Puoi acquistare Else-Marie e i suoi sette piccoli papà su: