Noia. Perché è importante sperimentarla

Noia. Perché è importante sperimentarla

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Mamma che noia!

Spesso sento genitori che mi ripetono: – «Mio figlio dopo di un po’ si annoia a casa, non sa cosa fare».

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Questa è una emozione temuta dai bambini, soprattutto nella nostra società che ci vuole tutti sempre iperstimolati. I bambini che hanno sempre fame di sensazioni forti e nuove temono la noia che è la «stasi».

Come il colore nero è assenza di colori, così loro vivono la noia come assenza di emozioni. Il punto è che anche noi adulti arriviamo a pensare che sia «sbagliata» e non tolleriamo di vedere i nostri bambini annoiati perché ci rimanda un’idea di loro come frustrati, insoddisfatti e ce ne sentiamo responsabili.

Allora la risposta che si dà di solito è permettere al bambino di fare ciò che «colma» quel vuoto.

Se approfondiamo il tema con maggiore consapevolezza, scopriamo che la noia non è così negativa né temibile, basta capirne il significato, basta viverla per quello che è.

Chiediamoci prima di tutto: <<questo è sempre un male?>> Spesso ci lamentiamo perché i nostri bambini sono sempre agitati, non si sanno fermare, non si sanno concentrare…

Noi adulti però in tutto questo che responsabilità abbiamo? Noi cosa facciamo concretamente per aiutarli, educarli a: – Fermarsi – Vedere e valorizzare ciò che hanno – Valorizzare ciò che facciamo per loro – Godere delle piccole cose – Desiderare? Sì perché l’apprezzare, il godere di una cosa va di pari passo con il desiderarla.

Se continuamente ciò che desidero lo ottengo subito, il mio desiderio svanisce, non ha più senso di essere! Per vari motivi noi diamo ai bambini tutto e subito: – Perché è pratico e comodo per noi: loro hanno quello che vogliono, smettono di lamentarsi, noi non ci sentiamo in colpa e ci togliamo una preoccupazione.

Tutti sembrano avere tutto, quindi è difficile non stare nei trend, perché si rischia di essere percepiti fuori dalla società, fuori dalla «norma». –

I bambini sono insistenti, hanno più energie di noi e questo ci porta spesso a cedere, anche per sfinimento! Tutto ciò però spegne nei bambini il desiderio che è fatto di attesa!

Quindi innanzitutto possiamo partire dal realizzare i desideri dei nostri bambini in modo costruttivo comprendendo quando è il momento di concedere un regalo, un gioco, un piacere e quando è il momento per creare una piccola dolce attesa che accende nel nostro bambino il desiderio e il fantasticare.

Se il bambino a ogni piccola attesa reagisce in modo dispotico, significa che abbiamo rinforzato in lui abitudini che non lo aiutano a sostenere le piccole frustrazioni che la realtà gli presenta e gli presenterà in varie occasioni.

Quindi meglio ricorrere ai ripari e aggiustare tale abitudine.

Tuo figlio si annoia? Buon segno! È naturale che i bambini abbiano momenti di noia e di tristezza, che sono passeggeri.

Insegnare al bambino a «godersi» i momenti di noia e di accogliere le idee che arrivano mentre si è nel «dolce far niente» è un processo che non ha a che fare con le parole, con le spiegazioni, con i ragionamenti.

Come per gli altri processi di consapevolezza, ciò che aiuta a fare a differenza è il nostro approccio e soprattutto il nostro esempio!