Articolo in collaborazione con Nuby Italia
La maggior parte delle persone crede sia così, ma in realtà non lo è. Scopriamo insieme il perchè.
La lode è una medaglia a doppia faccia, dove l’altra metà può provocare delle reazioni negative.
Perché? Beh, molti ragazzi e ragazze, di tanto in tanto, provano impulsi di distruzione nei confronti dei genitori e quando diciamo: “Sei stato molto bravo” nostro figlio può non essere in grado di accettare l’elogio, perché in quel momento non corrisponde all’immagine che ha di sé.
Attenzione però non sto dicendo che le lodi sono surclassate. Vanno solamente «somministrate come la penicillina», nel senso, non vanno distribuite a caso.
Come vi sono regole da rispettare per somministrare farmaci, così vi sono regole che sono alla base dell’emotività.
La più importante è che la lode deve riferirsi agli sforzi e alle realizzazioni del ragazzo.
Come lodare in modo opportuno
Le parole che diciamo quando premiamo per un azione devono rispecchiare la vera portata delle sue realizzazioni.
Per esempio mostrare gratitudine per aver riordinato la stanza.
Le parole negative sono invece quelle che indirizziamo verso la personalità di nostro figlio.
Per esempio dire:
«Sei un ragazzo meraviglioso»
«Cosa farei senza di te».
Frasi del genere possono costituire una minaccia perchè potrebbe sentirsi lontano da quella meraviglia, incapace di mantenersi all’altezza di questa fama.
Cosa bisogna lodare
La lode va riferita agli sforzi e alla realizzazione di nostro figlio.
Sta poi a noi esprimerci in modo da consentirgli di trarre conclusioni positive.
Ricordiamo che la premiazione si compone di due parti: le nostre parole e le deduzioni di nostro figlio.
Le nostre parole devono dunque dire chiaramente che apprezziamo lo sforzo, l’aiuto, la riflessione, e devono essere una sorta di tela magica sulla quale dipingere un immagine positiva di sé.
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