il buio mi fa paura

“Il buio mi fa paura ” – Come comportarsi

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Testo a cura di Arianna Terrana psicologa esperta in integrazione mente corpo e massaggio infantile

“Nooo non voglio andare in camera da solo! ”
“Ma come no?! Ci sei sempre andato ora che è successo?”
“Ora è buio ”
“Ma ci sei sempre andato, fai cose pericolose e ora hai paura del buio ?”
“Non ci voglio andare!”

Cosa è la paura?

Partiamo da un concetto fondamentale: la paura è un’emozione. Un’emozione fondamentale, aggiungerei, poiché ci avverte del pericolo, ci segnala che dobbiamo prepararci a fronteggiare una minaccia. Continuerei dicendo che è sana e naturale finalizzata alla sopravvivenza.

Tuttavia spesso i bambini, futuri adulti, sviluppano delle paure smisurate, paralizzanti e disadattive, come quella del buio . Allora cosa sono queste paura disadattive? Ancora una volta non sono nient’altro che messaggi, segnali, parole e comunicazione.

Una cosa però è certa, il bambino va ascoltato, protetto, accettato e poi aiutato a superarle o attraversarle.

A seconda delle tappe di vita le paure scompaiono e riappaiono in relazione alla maturazione del bambino. Questo accade soprattutto per le paure più comuni come la paura del buio, dei rumori forti, delle streghe, dei ragni, dei draghi, di babbo natale …

Allora come comportarsi?

Attraverso parole semplici e piccoli passi tenendo sempre a mente un concetto fondamentale: OGNI PAURA È PRIMA DI TUTTO UNA RICHIESTA DI PROTEZIONE!

1. ACCOGLIERE: Ditegli “Capisco la tua paura!”. Dategli il supporto necessario per accoglierlo. Non importa se ai vostri occhi non ha ragione di esistere per lui è importante e soprattutto quel lungo corridoio buio per il vostro bimbo è davvero pauroso.

2. PROTEGGERE: “Io ci sono!” Fategli capire che siete lì per lui fisicamente, oltre che emotivamente. Se necessario usate il vostro corpo come barriera da mettere tra lui e la paura. Come quando i piccoli hanno paura di un cane. Probabilmente provate a far di tutto per convincerlo che non può fargli nulla, che è buono e magari lo accarezzate voi per primi aggiungendo: “Guarda lo accarezzo anche io!”. Ma lui niente, non c’è verso, non si lascia convincere. Dunque proteggetelo. Mettetevi fisicamente davanti allo stimolo pauroso in questo modo il messaggio che trasmetterete sarà “sono qui, non può succederti nulla”

3 ASSECONDARE: “Lo sai che anche io una volta avevo paura di ….” Occorre fare una precisazione sul termine assecondare. Forse infatti penserete che tale verbo equivalga a comunicare “è giusto avere paura del corridoio buio/del cane ecc … ” invece assecondare non vuol dire alimentare la sua paura rinforzandola, significa piuttosto accogliere e coccolare il suo bisogno di sentirsi ascoltato, accolto e protetto. In questo modo non asseconderete la sua paura ma il suo bisogno di essere tutelato.

4 INCORAGGIARE: Attenzione NON FORZARE “Qualche volta possiamo far in modo che la paura ci faccia compagnia e quindi passiamo quel corridoio buio insieme a lei”. Dunque fatela diventare amica, un qualcosa che ci fa compagnia in quel corridoio buio o di fronte a quel cane. Questo non significa forzare a toccare il cane o attraversare il corridoio piuttosto significa creare un’identità a questa paura proprio come se fosse lì con noi e per noi.

5 TRASFORMARE: Trasformate la paura in un’emozione sana, perché lo è. Spiegate loro che è sano avere paura, è giusto, è normale. Spiegategli che senza la paura affronteremmo anche cose molto pericolose. Inventate una storia inserendo per esempio un personaggio la cui caratteristica è il non avere paura e poi inserite un nuovo personaggio, magari proprio il vostro bimbo, che sarà l’aiutante del protagonista ovvero
colui che lo aiuterà a fargli comprendere l’importanza di provare quest’emozione.

6 FORNITE STRATEGIE: “Facciamo insieme un gioco – attraversiamo insieme il corridoio battendo forte forte le mani e cantando ad alta voce una canzone!” Aiutatelo a trovare una strategia ma attenzione non è detto che la vostra sia anche la sua. Ancora una volta dunque raccontategli di voi, di quando eravate bambini e di come siete riusciti a superare la paura. Raccontategli anche di voi che da grandi avete paura, perché si deve
sapere che anche i grandi, che anche i loro genitori, hanno quest’emozione proprio perché sana e naturale. Raccontategli come superate oggi le vostre paure ed aiutatelo a trovare una strategia che per lui sia ottimale. Provate a fornirgliela e mettetela in pratica insieme ricordando che rimane pur sempre la vostra.

L’ordine dei passi?

Spesso mi chiedete come procedere, secondo quale ordine. Mi piace rispondere dicendovi di seguire l’ordine che avete nel cuore. Sono certa che non darete mai una strategia senza prima aver accolto, così come non incoraggerete mai senza prima aver protetto. Lasciatevi dunque guidare dal vostro istinto di cura genitoriale ricordandovi sempre di avere il vantaggio di cui più volte ho parlato : “Siete stati piccoli anche
voi!”.